venerdì 27 maggio 2016




I LIBRI 


Quello che nutre non è la quantità che ingoia la persona, ma quello che si digerisce.


Pochi sono i libri che si olti quelli che si devono leggere, alcuni di loro si devono rileggere, moltissimi vanno assaggiati, i libri sono il pane quotidiano dell'anima.
Quand'ero piccolo ricordo il mio primo libriccino che i miei genitori mi regalarono, quando avevo dodici anni, in occasione della mia prima Comunione, ancora l'ho conservo gelosamente dopo sessant'anni è il Libro CUORE di Edmondo De Amicis. L’edizione è del 1958.
Tratta la storia di un alunno di terza classe, d'una scuola municipalizzata si allora.

Quando l’ho aperto, per la prima volta, ero curioso  e  affascinato al tempo stesso, ero preso da una sorta di  emozione che adesso non saprei dettagliatamente descrivere: prima mi lasciai trasportare dalle immagini, quasi per istinto respiravo l’odore della stampa fresca, riconoscevo cosi se il libro era antico o soltanto vecchio o recente, poi  mi ritornarono in mente le parole del mio primo maestro delle elementari, si chiamava Maestro Lembo, un uomo possente, sempre ben vestito e con cravatta, alto, autorevole mai autoritario, egli mi diceva sempre: “ ricorda di masticare bene quello che leggi”, poi riflettei su ciò che leggevo, infine  ne possedevo il contenuto; la prima volta, dopo averlo letto, sarà stata l'emozione e la vicenda dei personaggi... piansi. 
Ricordo ancora, a distanza di anni, la prima volta che lo lessi era tutto da scoprire: il primo capitolo riguardava il primo giorno di scuola, lo trovai interessantissimo cosi come tanti altri capitoli a seguire.
Con quanto entusiasmo l'ho riletto e tante altre volte ancora, sentivo ancora l'eco di quei pensieri gentili, di quei concetti morali e ricordo ancora quei bellissimi raccontini, quelle brevi affettuose poesie, in cui virtù e amore si abbracciavano sorridendo in un sorriso che non era terreno bensì divino.
Quelli sono stati i miei buoni amici della mia fanciullezza, i consiglieri della mia innocenza, sono stati i santi ispiratori dei miei desideri, di generosi sentimenti, ancora oggi li ricordo, li amerò ancora, li ricorderò, li ripasserò nella mia mente per il resto della mia vita. 
Da allora il Libro per me è stato un ottimo amico come un compagno di giochi; sento ancora la sua vicinanza, mi dà coraggio, mi trattengo con lui ben volentieri, con interesse a volte, quando mi manca un amico fidato, mi affido alla lettura e senza scrutare i miei segreti mi insegna la sapienza.
La cura che dobbiamo avere nella scelta degli amici conviene averla anche nella scelta dei libri, i quali possono essere ottimi, pessimi o indifferenti amici.
Concludo con un pensiero di E.De Amicis. <<Un libro è una voce vivente, è uno spirito che cammina sulla faccia della terra. Continua ad essere il pensiero vivente di una persona divisa da noi dallo spazio e dal tempo>>